Characterisation of SiPMs

September 24th, 2021| |CAEN Experiments, Particle Detector Characterization, Particle Detectors Characterization, Silicon Photomultipliers

Silicon photomultipliers, thanks to their excellent performance, robustness and relatively simple use, are the photon-detectors of choice for many present and future applications. This paper gives an overview of methods to characterise SiPMs. The different SiPM parameters are introduced and generic setups for their determination presented. Finally, ways to extract the parameters from the measurements are discussed and the results shown. If a parameter can be obtained from different measurements, the results are compared and recommendations given, which is considered to be the most reliable. The characterisation of SiPMs, in particular for high light intensities and in high radiation fields, is presently a field of intensive research with many open questions and problems which will be discussed.

A caccia di muoni

September 24th, 2021| |CAEN Experiments, Cosmic Rays, Particle Physics

In questa tesina ho scelto di parlare dei raggi cosmici e dell’esperimento di Rossi e Hall, che ha ispirato la realizzazione del piccolo esperimento presentato nella seconda parte. Parlerò infine delle applicazioni pratiche della misura del flusso di muoni cosmici

Caratterizzazione fotorivelatore SiPM s13360-1350cs

September 24th, 2021| |CAEN Experiments, Particle Detector Characterization, Particle Detectors Characterization, Silicon Photomultipliers

Un fotodiodo a valanga (Avalanche Photo Diode APD), schematizzato in figura 1, è un particolare fotodiodo caratterizzato da quattro strati di semiconduttore drogati asimmetricamente. 1. La zona p+, molto drogata, con Na1 accettori (accettori/ μm3 > 105); 2. La zona i(p−), intrinseca, utile a tenere pressochè costante il campo elettrico, a migliorare l’efficienza quantica QE (numero di cariche elettriche rilasciate per ciascun quanto di luce assorbito) e a diminuire la capacità di giunzione; 3. La zona p, drogata con Na2 accettori (con Na1 105)

Laboratorio di Fisica 1

September 24th, 2021| |CAEN Experiments, Nuclear Physics and Radioactivity, Nuclear Physics and Radioactivity, Particle Detector Characterization, Silicon Photomultipliers

Il radon è un gas radioattivo, inodore, incolore e insapore; tutte caratteristiche che non lo rendono percepibile dai nostri sensi e perciò difficile da individuare e da quantificarne la presenza. Esso, derivato dal decadimento dell’uranio presente nelle rocce e nel suolo, si trova principalmente nei locali, specie quelli a diretto contatto con il suolo, come cantine e scantinati, con possibilità tuttavia di arrivare ad irradiarsi anche negli ambienti dei piani più alti. Il pericolo maggiore del gas radon è correlato all’inalazione: inspirato in quantitativi in eccesso e per periodi prolungati può infatti provocare seri danni alla salute, in particolare ai polmoni, qualificandosi come seconda causa di rischio per l’insorgenza di un tumore, dopo il fumo. La prima prevenzione per combattere questo gas è la costante areazione dei locali nei quali è riconosciuta la sua presenza

SiPM: fotomoltiplicatore al Silicio

September 24th, 2021| |CAEN Experiments, Particle Detector Characterization, Particle Detectors Characterization, Silicon Photomultipliers

L’occhio può essere considerato come il primo rivelatore di radiazione luminosa, captando luce dall’ambiente esterno e trasformando questo input in un segnale elettrico che funge da impulso nervoso per il cervello. In base all’essere vivente preso in considerazione la sensibilità di questo organo e la risposta allo stimolo luminoso variano notevolmente. Con lo sviluppo della fisica è comparsa l’esigenza di strumenti che fossero in grado di rilevare la radiazione luminosa, talvolta anche sotto forma di pochi fotoni (non sempre così facilmente osservabili dall’occhio umano). Un esempio significativo riguardo questa necessità nello sviluppo fisico risale allo sfintariscopio di Crooks (1903), uno schermo di Solfuro di Zinco che colpito da particelle α emette una debole luce. Inizialmente l’osservazione era effettuata ad occhio, contando le scintille emesse osservando il fenomeno con un microscopio in una stanza buia. Nel 1944 Curran e Baker sostituirono l’occhio umano con un fotomoltiplicatore (PM) in modo da rendere la lettura più facile e con un’affidabilità definita. Questo strumento è in grado di convertire un segnale luminoso in un segnale elettrico. L’amplificazione è proporzionale al segnale in ingresso.

Caratterizzazione di fotorivelatori al silicio SiPM

September 24th, 2021| |CAEN Experiments, Particle Detector Characterization, Particle Detectors Characterization, Silicon Photomultipliers

I Silicon Photomultiplier sono tra i più avanzati sistemi esistenti nel campo della rivelazione di singolo fotone: presentano dimensioni e costo contenute, hanno un’elevata sensibilità e sono immuni ai campi magnetici (al contrario di molti altri sensori simili), ma hanno anche un rumore elettronico non trascurabile, dovuto a fenomeni quali il Dark Count e l’Optical Crosstalk. Mediante la loro quanticazione è possibile caratterizzare tali sensori: in questa relazione presentiamo alcuni metodi utilizzabili a tale scopo, tra cui un conteggio all’oscilloscopio, una Staircase Analysys e un’analisi di istogrammi di frequenze, basata su dati raccolti digitalmente. E’ inoltre possibile studiare l’andamento di alcune grandezze tipiche degli spettri luminosi, all’oscilloscopio o con istogrammi di frequenze, per individuare il breakdown voltage del rivelatore e i suoi parametri di assetto ottimale. Inne dimostreremo analiticamente la natura poissoniana delle statistiche sottostanti all’emissione di fotoni da parte della sorgente luminosa utilizzata (LED) e al fenomeno di Dark Count.